
KARATÈ-DO 空手道
Cenni storici
Okinawa (la “corda sull’oceano”) è l’isola principale di un arcipelago oggi giapponese, quello delle Ryû-Kyû. Essa si estende su un centinaio di chilometri di lunghezza, per una superficie di circa 1200 km2. L’arcipelago delle Ryû-Kyû, lungo circa 1100 km, si situa tra Kyûshû (la più grande isola meridionale del Giappone) e l’isola di Taiwan.
Anticamente gli scambi commerciali e politici tra queste isole e la Cina erano molto frequenti. Inoltre all'imperatore della Cina venivano periodicamente inviati doni da parte delle isole Ryû-Kyû. Allo scopo di proteggere queste merci che viaggiavano per mare, sia l'equipaggio sia gli inviati erano allenati nelle arti marziali così da poter difendere i tributi dall'attacco di pirati e briganti.
Le due società erano legate profondamente, infatti alcuni nobili okinawesi, tra quelli inviati in Cina, vi risiedettero per parecchio tempo, studiando il Kenpo cinese nelle scuole locali. Nella provincia di Fukien a quel tempo, il re di Okinawa incoraggiò un insediamento di okinawesi per alloggiare quei sudditi che vi si recavano per studiare.
Viceversa, molti funzionari, monaci e lavoratori cinesi risiedettero a Okinawa per molto tempo, portando con se le arti marziali che conoscevano e divulgandole a loro volta.
Un altro importante elemento che ha portato allo sviluppo del combattimento a mani nude a Okinawa, fu il bando delle armi nel 1477. La nuova dinastia Sho, per evitare eccessivi tumulti in seguito alla caduta della precedente, confiscò tutte le armi nel castello di Shuri. Dopo che re Sho Shin ebbe disarmato il proprio popolo, due scuole di combattimento nacquero come una logica conseguenza. Una, conosciuta come l’arte del “te” si sviluppò tra i nobili. L’altra era conosciuta come Okinawa Kobudo. Quest’ultima scuola che venne praticata e sviluppata da contadini e pescatori, incorporò strumenti della pesca e utensili agricoli come effettive armi da combattimento. L’allenamento, per entrambe le scuole, fu tenuto nel più grande segreto e ci si esercitava in luoghi nascosti, al calar del sole.
Il Goju-ryu di Chojun Miyagi
Chojun Miyagi nacque il 25 aprile 1888 a Naha. La sua famiglia apparteneva alla nobiltà.
Quando Miyagi ebbe undici anni, sua madre lo portò da un maestro di karatè di nome Ryuko Aragaki. Avendo vissuto i duri e tumultuosi anni della restaurazione Meiji e della guerra cino-giapponese, la madre di Miyagi era convinta che un uomo dovesse essere sia mentalmente che fisicamente forte per far fronte alle traversie del mondo in qualità di capo famiglia.
Nel dojo del maestro Aragaki, Miyagi si allenò soprattutto per rafforzare il proprio corpo. Aragaki Sensei presentò Chojun Miyagi a Kanryo
Higaonna, suo amico, circa tre anni più tardi. Higaonna Sensei non prendeva nessuno come discepolo a meno che non pensasse che
l’individuo avesse una personalità che gli permettesse di sopportare la dura disciplina che egli imponeva nel suo dojo. Anche dopo essere stato accettato come studente, Higaonna Sensei osservava il suo comportamento finché non fu convinto che lo studente fosse serio e soprattutto adatto allo studio del karatè.
Higaonna Sensei visse per 15 anni in Cina dove studiò diverse arti marziali cinesi come l’arte della spada dritta (chien), l’arte della spada curva (dao) e della lancia.
Dopo questo lungo periodo, lasciò i suoi maestri e la città di Fuzhou per fare ritorno ad Okinawa.
Una volta tornato in patria, la sua fama si ingrandì velocemente. I suoi allenamenti erano molto efficaci, sebbene particolarmente duri. La gente di Okinawa chiamava Higaonna Sensei “Kensei” che significa “pugni sacri” ed era sorpresa di come una persona così piccola (155 cm.) potesse essere tanto potente. Gradualmente l’arte di Higaonna Sensei fu chiamata “Naha-dei (te)” che significa “Mano (o tecnica) di Naha”. Oggi viene onorato come uno dei fondatori del karatè di Okinawa.
Il maestro Miyagi, che fu suo diretto allievo, si impegnò insieme a Higaonna nel perfezionamento e la diffusione del suo stile di karatè. Miyagi continuò lo stidio del karatè anche dopo la morte del suo maestro e nel 1931 chiamò il suo stile Goju-ryu che significa “Stile duro e morbido” seguendo i precetti del Kenpo tradizionale cinese.